Lutero. Pensare la Trinità come amore e relazione

Roma (NEV), 28 ottobre 2025 – Il 31 ottobre è la festa della Riforma protestante. Abbiamo chiesto al pastore Dieter Kampen, presidente dell’Accademia di studi luterani in Italia (ASLI) di raccontarci qualcosa sul recente convegno “Lutero e la Trinità”. Kampen si è detto molto soddisfatto: “Da una parte i contenuti molto qualificati, dall’altra un ambiente […]

Roma (NEV), 28 ottobre 2025 – Il 31 ottobre è la festa della Riforma protestante.

Abbiamo chiesto al pastore Dieter Kampen, presidente dell’Accademia di studi luterani in Italia (ASLI) di raccontarci qualcosa sul recente convegno “Lutero e la Trinità”.

Kampen si è detto molto soddisfatto: “Da una parte i contenuti molto qualificati, dall’altra un ambiente bello e accogliente, un clima gioioso e amichevole. Persino il bel sole. Una professoressa dalla Germania che non ci conosceva, ma che avevamo invitato per le sue pubblicazioni su Lutero, era così entusiasta che ci ha offerto di rinunciare al rimborso viaggio per sostenerci. A proposito di sostegno: mi preme ringraziare la Chiesa valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi, che con il suo Otto per mille ha sostenuto una buona metà dei costi rendendo così possibile l’evento”.

La riuscita “ha anche a che fare con la nostra struttura basata sul volontariato – ha commentato il presidente, sottolineando il valore di tutte le persone che hanno un certo entusiasmo per la tematica.

“I convegni che vengono organizzati – ogni due anni – sono la parte più specialistica delle attività ASLI e sono dedicati alla ricerca – ha spiegato ancora Dieter Kampen –, mentre in altre occasioni organizziamo eventi divulgativi. Il tema meriterebbe di uscire da questo angolo specialistico e di diventare parte della conoscenza base di Lutero. Infatti la sua teologia è trinitariamente fondata e troviamo questa struttura nelle sue prediche, esegesi, catechismi e anche nella sua famosa confessione del 1528 di cui curiosamente esistono tre traduzioni italiane: di Paolo Ricca, Antonio Sabetta e Winfrid Pfannkuche”.

Abbiamo chiesto al pastore Kampen quali sono le novità introdotte da Lutero.

“Innanzitutto – ha risposto – è da sottolineare come Lutero è ancorato pienamente nella tradizione. La Trinità era per lui un fondamento di verità e il pensiero di poterlo mettere in dubbio non lo ha neanche sfiorato. Quindi, da giovane, si era occupato intensamente di pensarla. Poi, vedendo che queste speculazioni non portano da nessuna parte, ha raccomandato di conoscere Dio a partire dalle sue opere, cioè la giustificazione per sola grazia. Tuttavia, da anziano riprese l’argomento per insegnare agli studenti a parlare correttamente della Trinità.

Del periodo giovanile si trovano degli appunti originali.

Al suo tempo si pensava la Trinità in termini aristotelici, come sostanza e accidenti, per cui le relazioni che intercorrono tra le tre persone della Trinità venivano classificate come accidenti, quindi qualcosa che non costituisce sostanza, ma aderisce ad essa. Riprendendo un’intuizione di Agostino e andando oltre, Lutero suggeriva di capovolgere la prospettiva e di comprendere l’essere divino a partire dalle relazioni. Certo, si tratta di speculazioni che Lutero non ha nemmeno pubblicato, ma che ci aiutano a comprendere meglio la sua teologia, quando Dio viene descritto come amore, motus, relazione”.

Un nuovo concetto, che è stato pubblicato e ha avuto una forte risonanza – ci ha spiegato Kampen – “è l’introduzione della sofferenza nella Trinità.

Anche questa non costituisce una vera e propria novità, dal momento che la formula teopatica ‘unus ex trinitate carne passus est’ (uno della Trinità ha sofferto nella carne) è stata approvata a Roma nel 534. Tuttavia, al tempo di Lutero, si evitava di attribuire la sofferenza a Dio, perché prevaleva l’idea di un Dio eterno, sempre uguale e al di sopra di ogni sofferenza. Lutero invece, prendendo sul serio l’affermazione di Nicea che Cristo è homoousios, cioè della stessa sostanza del Padre, poteva affermare che non solo Cristo quale uomo, ma anche Cristo quale Dio soffre e muore sulla croce. Arriva così all’affermazione consolatrice che Dio soffre la nostra pena e muore la nostra morte”.

Il contributo al convegno del pastore Kampen ha riguardato in particolar modo la logica in Lutero. “Come metodo dell’argomentazione è assolutamente fondamentale e Lutero voleva persino scrivere lui stesso una ‘Dialettica’, un’istruzione per la corretta argomentazione. Però la ragione ha dei limiti: non può comprendere né la Trinità né l’incarnazione, cioè non può conoscere le cose divine, in quanto nell’unio delle tre persone in un unico Dio, nell’unio delle due nature in Cristo, ma anche nell’unio del credente con Cristo, la logica è sospesa, in particolare l’esclusione dei contrari. Non riconoscendo i suoi limiti, la ragione spesso è espressione dell’io autocentrato che si pensa Dio secondo il proprio piacimento. In questa prospettiva è espressione del peccato. Abbiamo quindi bisogno delle verità rilevate. Accettate queste, poi, serve di nuovo la logica per fare un discorso teologico coerente e sensato. Sono temi che si ripetono ad esempio quando oggi la scienza si arroga di voler spiegare tutto, mentre ci sono dimensioni della realtà che sfuggono alla ragione, come la questione di cosa sia l’essere umano come persona”.


Per saperne di più

A breve sarà possibile trovare le relazioni del Convegno sul sito www.studiluterani.it

L’ASLI produrrà una monografia a più voci che costituirà uno studio approfondito sul tema. Nel libro saranno tradotte e commentate anche tre serie di tesi di Lutero che il riformatore scrisse negli anni Quaranta per i suoi studenti.

“Questi testi sono interessanti per la loro densità di contenuti e perché offrono una finestra sul pensiero del Lutero maturo. Insieme alla predica di Natale del 1514 e alle due serie di tesi pubblicate in ‘Lutero e l’ontologia’ avremo così a disposizione in lingua italiana i testi più importanti di Lutero sulla Trinità. Prevediamo che questa pubblicazione sarà disponibile all’incirca tra dodici mesi” ha concluso il presidente dell’ASLI, pastore Dieter Kampen. Nell’attesa, sono disponibili le registrazioni video.

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