La Camera approva in via definitiva la legge sulla Valutazione di impatto generazionale (VIG)

Roma (NEV), 30 ottobre 2025 – Abbiamo chiesto alla Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) un commento alla recente legge “Misure per la semplificazione normativa”. Approvata ieri in via definitiva dalla Camera dei deputati, questa legge prevede fra l’altro l’introduzione della Valutazione di impatto generazionale (VIG), per analizzare […]

Roma (NEV), 30 ottobre 2025 – Abbiamo chiesto alla Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) un commento alla recente legge “Misure per la semplificazione normativa”. Approvata ieri in via definitiva dalla Camera dei deputati, questa legge prevede fra l’altro l’introduzione della Valutazione di impatto generazionale (VIG), per analizzare preventivamente gli effetti delle leggi sulle nuove generazioni, e della Valutazione di impatto di genere (VIGE), per analizzare preventivamente gli effetti delle leggi sulla parità di genere.

Per quanto riguarda la VIG, mentre l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASVIS) parla di “traguardo storico“, la GLAM sottolinea alcune criticità che rischiano di lasciare solo su carta le buone intenzioni delle norme e della visione lungimirante che sempre di più occorre al Paese.


Il disegno di legge fortemente voluto dalla Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASVIS) fin dal 2016 è passato alla Camera il 29 ottobre ed è diventato definitivo, in attesa dei decreti attuativi entro i prossimi 6 mesi.

In accordo con l’articolo 9 della Costituzione modificato nel 2022 (“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”), viene introdotta nelle nuove leggi la Valutazione di impatto generazionale (VIG) nell’ambito della più generale Analisi di impatto della regolamentazione (AIR) già vigente, e viene istituito presso la presidenza del Consiglio un Osservatorio per monitorare, studiare e proporre strumenti per l’attuazione della legge, un canale di partecipazione di istituzioni, imprese e società civile. Verso la sostenibilità, come previsto dalla Agenda ONU 2030.

Ricordiamo che la equità intergenerazionale e verso le future generazioni sarebbe prevista dall’articolo 3 della Costituzione di cui questo disegno di legge, come per l’articolo 9, sembra voler dare ulteriore specificazione.

Auspicando il meglio per questa iniziativa ci sono varie ragioni di contesto che potrebbero renderne ardua la attuazione.

1.. Il modello economico e antropologico vigente da 50 anni e costitutivo dell’Unione europea stabilita nel 1993 restaura la divaricazione e introduce la competizione di tutti contro tutti, salvo meccanismi di galleggiamento per i ‘sommersi’.

Il diritto, passo dopo passo, ha reso legittima la decostruzione dello stato sociale alla base della Costituzione del 1948 mentre processi informali svuotano di operatività i luoghi della rappresentanza democratica.

2.. Lo stato critico dei giovani e delle generazioni future è certificato da vari documenti statistici e studi socio economici.

3.. Già la convenzione della commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE), nota come «convenzione di Aarhus» (entrata in vigore dal 30 ottobre 2001), ampiamente disattesa, collega i diritti ambientali e i diritti umani, riconosce che abbiamo un obbligo nei confronti delle generazioni future, stabilisce che lo sviluppo sostenibile può essere raggiunto solo attraverso il coinvolgimento di tutte le parti interessate con le autorità pubbliche in un contesto democratico.

La VIG non si estende all’ambiente.

4.. La VIG viene definito ‘uno strumento ‘informativo’ mentre non si specifica se vincolante o consultivo. Inoltre non si applica ai decreti-legge di cui viene fatto un utilizzo crescente.

Tutto ciò ci richiama a quanto ribadito dalla VI Assemblea di Fede e Costituzione appena conclusa: vivere una teologia cristiana incarnata parlando alle nostre attuali realtà contestuali e dicendo la verità al potere in tutte le sue forme, stando solidali con chi paga azioni che prevedono la distruzione di prospettive di futuro per i molti.

la GLAM


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