Il ruolo dell’IA nel Grande Mandato

Il Movimento di Losanna (movimento evangelico internazionale nato con l’obiettivo di promuovere la cooperazione tra cristiani evangelici e di favorire l’evangelizzazione del mondo, ndr.) sta valutando come l’intelligenza artificiale potrebbe plasmare il futuro della missione cristiana.

Il ruolo dell’IA nel Grande Mandato

13 Novembre 2025

by Redazione

Il Movimento di Losanna sta valutando come l’intelligenza artificiale potrebbe plasmare il futuro della missione cristiana

Il Movimento di Losanna (movimento evangelico internazionale nato con l’obiettivo di promuovere la cooperazione tra cristiani evangelici e di favorire l’evangelizzazione del mondo, ndr.) sta valutando come l’intelligenza artificiale potrebbe plasmare il futuro della missione cristiana.

Nella sua nuova divisione di ricerca, LIGHT, il Movimento sta esaminando sia le opportunità, sia le sfide e le responsabilità presentate dalla rapida ascesa dell’intelligenza artificiale nella Chiesa e nella vita quotidiana, dalla comunicazione e dall’apprendimento, al ministero, alla teologia e alla cura pastorale.

«L’intelligenza artificiale non è né una salvezza né una minaccia in sé», si legge nell’ultimo report di LIGHT sull’intelligenza artificiale. «Piuttosto, il suo valore dipende da come viene percepita, governata e impiegata dal popolo di Dio».

Con l’integrazione sempre maggiore dell’intelligenza artificiale nella società globale, il Movimento di Losanna vuole sostenere i leader della Chiesa nel comprendere come la tecnologia possa sostenere, anziché distorcere, la missione della Chiesa nell’adempimento del Grande Mandato.

Per pastori, missionari e teologi, il dibattito va ben oltre l’etica. 

L’intelligenza artificiale sta traducendo le Scritture, automatizzando la comunicazione e supportando l’evangelizzazione e la diaconia, si tratta di uno strumento che può accelerare il lavoro missionario, ma che rischia di indebolire la connessione umana se usato in modo improprio.

LIGHT, mettendo in guardia sia dall’«ottimismo ingenuo che dalla paura paralizzante», esorta i credenti a utilizzare l’intelligenza artificiale con profondità teologica e consapevolezza etica, ponendo domande del tipo: “Come possono questi strumenti rafforzare relazioni autentiche anziché sostituirle? Come può la Chiesa modellare trasparenza, equità e giustizia nell’era digitale? E come si può sfruttare l’intelligenza artificiale per accelerare il Grande Mandato mantenendo Cristo al centro?».

Il rapporto avverte: «Non si deve permettere all’intelligenza artificiale di interferire con… la nostra comunione con Dio né con la nostra connessione con gli altri. Piuttosto, dovrebbe essere sfruttata per rafforzare l’autentica connessione umana. Come esseri moralmente responsabili davanti a Dio, non possiamo mai attribuire un agire morale alle macchine. In definitiva, dobbiamo assumerci la responsabilità delle tecnologie che utilizziamo e condividiamo con gli altri».

Una delle applicazioni più discusse è la condivisione pubblica del Vangelo. Sebbene l’intelligenza artificiale possa ora tradurre la Scrittura in nuove lingue o generare contenuti culturalmente rilevanti, il Movimento di Losanna sottolinea che gli strumenti digitali non possono sostituire la testimonianza incarnata dei credenti.

L’intelligenza artificiale può aiutare gli evangelizzatori a semplificare le comunicazioni, a proteggere i lavoratori in aree soggette a restrizioni, ad analizzare i dati per raggiungere nuovi pubblici, ma la voce umana incarnata, sostengono, rimane insostituibile.

Il rapporto afferma: «Gesù, il Verbo fatto carne, ha proclamato il regno attraverso la sua presenza incarnata. Gli esseri umani incarnati – animati, inabitati e potenziati dal suo Spirito Santo – si connettono con altri esseri umani in modi che una macchina non potrà mai e poi mai fare. L’evangelizzazione implica la testimonianza di “esperienza vissuta” con Gesù. In un mondo sempre più artificiale e disincarnato, è l’essere umano autentico e incarnato che porta l’amore tangibile di Cristo ai perduti e ai soli».

La divisione LIGHT riconosce che la Chiesa ha già affrontato rivoluzioni tecnologiche in passato e che lo farà anche questa volta. Con discernimento, coraggio e preghiera, i credenti possono affrontare questa nuova frontiera non con paura, ma con speranza, confidando che nell’era digitale, come nelle epoche precedenti, la missione di Dio continua attraverso il Suo popolo.

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