Salute, clima, etica. Alla COP30 la spinta dal basso per salvare il pianeta

Roma (NEV), 13 novembre 2025 – Mentre a Belém, in Brasile, si riuniscono i delegati di quasi duecento Paesi per la COP30, la Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico, una rete di organizzazioni religiose, movimenti civili e gruppi scientifici lavora “dietro le quinte” per trasformare la retorica in azione. Non tutto avviene nei padiglioni ufficiali: […]

Roma (NEV), 13 novembre 2025 – Mentre a Belém, in Brasile, si riuniscono i delegati di quasi duecento Paesi per la COP30, la Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico, una rete di organizzazioni religiose, movimenti civili e gruppi scientifici lavora “dietro le quinte” per trasformare la retorica in azione. Non tutto avviene nei padiglioni ufficiali: l’impegno concreto passa anche da comunità, chiese, università e da un mondo associativo che tiene insieme etica, ambiente e giustizia sociale.

Venerdì 21 novembre, alle 20.45, si terrà online l’incontro “Le Chiese cristiane e l’ecologia integrale”, promosso dal coordinamento Noi siamo Chiesa, con la partecipazione, fra l’altro, della Chiesa valdese di Milano – Gallo Verde e della Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).

L’iniziativa nasce dall’esigenza di collegare la riflessione teologica con la responsabilità ambientale, in un tempo in cui le chiese, come molte associazioni civili, diventano luoghi di cittadinanza attiva e di impegno ecologico.


PROGRAMMA

Le Chiese cristiane e l’ecologia integrale

Saluti: Giuseppe Deiana, Coordinamento Noi siamo Chiesa. Past.a Daniela Di Carlo e Anna Bossi, Chiesa valdese di Milano, Gallo Verde. Maria Elena Lacquaniti, Comm. Globalizzazione & Ambiente – FCEI.

Interventi: Past.a Letizia Tomassone, Facoltà Valdese di Teologia; Walter Minella, Insegnante di Storia e Filosofia. Moderano: Elza Ferrario e Roberto Fiorini – Coordinamento Noi siamo Chiesa

*** venerdì 21 novembre 2025 ore 20.45 *** Link Zoom  https://us06web.zoom.us/j/82053118581?pwd=XbriNtO8YGnPMMVYJlgBPiPbPBDQln.1 *** Streaming e registrazione: http://www.youtube.com/@NoiSiamoChiesaIT ***


Clima e salute

Fra le iniziative, segnaliamo anche la lettera aperta della Pan-European Commission on Climate and Health, organismo indipendente dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), che invita i leader della COP30 a mettere la salute al centro delle politiche climatiche globali.

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La Commissione, presieduta dall’ex prima ministra islandese Katrín Jakobsdóttir, sottolinea come la regione europea si stia riscaldando a un ritmo doppio rispetto alla media globale, con gravi ripercussioni sanitarie e sociali: un aumento del 33% nella mortalità legata al caldo, ospedali messi in crisi da eventi meteorologici estremi e nuove malattie infettive in espansione. Tra i firmatari figura anche Enrico Giovannini, già ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili e direttore scientifico dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), che rappresenta l’Italia all’interno della Commissione.

Nell’appello, i commissari chiedono di approvare il Belém Health Action Plan, una roadmap globale per costruire sistemi sanitari resilienti e a basse emissioni, e per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, causa di milioni di morti premature ogni anno. “I costi dell’inazione climatica sono ormai insostenibili — scrivono — mentre i benefici dell’azione per la salute e per il pianeta sono irrefutabili”.

Domani, sempre in occasione della COP30, verrà diffuso il Rapporto su clima e salute, che raccoglie dati aggiornati e raccomandazioni per i governi, in un contesto in cui la dimensione sanitaria del cambiamento climatico appare sempre più cruciale.

Segnali positivi vengono dalle città che investono in energie pulite e mobilità sostenibile, dalle comunità che promuovono educazione ambientale e cura del territorio: un’onda fatta di persone, progetti, reti che condividono l’idea che la transizione ecologica non sia solo tecnologica ma anche morale e culturale.


Etica e tecnologie

Un contributo in questa direzione arriva anche dal mondo della ricerca. In un’intervista rilasciata a la Repubblica – su etica della tecnologia, tribalismo emotivo e intelligenza artificiale – Simona Tiribelli, ricercatrice al MIT e fondatrice della start-up GAIA, ha affermato: «Ho due anime, una filosofica e una STEM. Una delle aree che più mi stimola è il lavoro con ingegneri e aziende, a cui non solo preme la valutazione etica dei progetti, ma anche ciò che viene definito Ethics by Design. Lavoriamo al fianco degli ingegneri per guidarli nella comprensione di come un sistema possa essere progettato per promuovere il progresso degli ecosistemi umani, sociali e ambientali».

Insomma: non basta più mitigare i danni, occorre ripensare i modelli di sviluppo, in una sfida che è sia tecnica sia valoriale. L’etica e l’ambiente devono tornare a essere priorità nelle agende politiche internazionali, come bussola per ogni scelta di governo. Da Belém al resto del mondo, a partire dal proprio piccolo, insieme è possibile costruire un futuro in cui la cura del pianeta e quella delle persone coincidano.


Leggi anche: COP30: la voce della fede per il clima – chiesaluterana.it

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