I paesaggi morali di Paolo Paschetto, artista dell’ “Oltre”

Roma (NEV), sabato 15 novembre 2025 – Nell’ambito dei 150 anni della Chiesa evangelica battista di via del Teatro Valle (1875-2025), a Roma, si è tenuto giovedì 13 novembre un incontro dedicato all’artista Paolo Antonio Paschetto (1885-1963), autore dell’emblema della Repubblica italiana. L’incontro si è infatti opportunamente svolto a Montecitorio, nella sala della Lupa che […]

Roma (NEV), sabato 15 novembre 2025 – Nell’ambito dei 150 anni della Chiesa evangelica battista di via del Teatro Valle (1875-2025), a Roma, si è tenuto giovedì 13 novembre un incontro dedicato all’artista Paolo Antonio Paschetto (1885-1963), autore dell’emblema della Repubblica italiana.

L’emblema della Repubblica Italiana disegnato dal pittore valdese Paolo Paschetto

L’incontro si è infatti opportunamente svolto a Montecitorio, nella sala della Lupa che conserva un bozzetto dell’emblema realizzato da Paschetto e che ancor a oggi compare, per esempio, su tutti i passaporti italiani.

A dare il benvenuto ai presenti all’incontro è stato il vicepresidente della Camera dei Deputati, onorevole Sergio Costa, che ha descritto i simboli dell’emblema della Repubblica: il ramo d’ulivo, simbolo della pace; il ramo di farnia, la quercia più diffusa in Italia; la ruota dentata, simbolo di lavoro e progresso; e la Stella d’Italia al centro.

I diversi interventi sono stati coordinati dall’onorevole Raffaele Bruno che ha sottolineato come le stanze delle istituzioni debbano essere aperte ai cittadini.

Pittore, decoratore incisore e illustratore, Paolo Paschetto – la cui biografia è stata delineata dalla visione di un breve documentario realizzato da Domenico Bemportato – nacque nelle valli valdesi, ma si trasferì a Roma all’età di soli tre anni, quando il padre divenne pastore proprio della chiesa battista di via del Teatro Valle.

In quella chiesa Paschetto ricoprì il ministero locale di Diacono e poi di Anziano e negli anni 10 del secolo scorso ne realizzò le decorazioni ispirate tanto alle immagini bibliche quanto ai simboli protocristiani che si ritrovano nelle catacombe. Gli affreschi sono stati recentemente restaurati, riportandoli all’originaria freschezza.

Un pittore che raffigura “un paese morale” lo ha definito il pastore Alessandro Spanu, presidente dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI),il cui impegno artistico e di fede andarono di pari passo.

Paschetto fu un “teologo con la matita”, ha ricordato il pastore e storico Martin Ibarra, riportando una definizione del pastore battista Paolo Sanfilippo. Ma anche l’artista dall’”Oltre”.

La chiesa battista di via del Teatro Valle. Foto di Leonardo Noam Ribet Griot

Ibarra riporta infatti che Paschetto intendeva una delle cinque punte della Stella d’Italia al centro dell’emblema della Repubblica come l’”Oltre”. In questo senso Paschetto, nel dopoguerra che vedeva un’Italia in macerie, esercitava il compito dell’arte di mostrare ciò che non è del tutto o non ancora visibile.

L’incontro si è concluso con l’intervento del pastore della chiesa battista di via del teatro valle, Simone Caccamo, che ha fatto riferimento all’Oltre, citato da Paschetto, come un elemento fondamentale della testimonianza evangelica: mostrare agli esseri umani ciò che possono essere alla luce della predicazione di Cristo. In particolare, il pastore ha riportato l’impegno della chiesa di Teatro Valle nel volontariato in carcere.

L’incontro è stato inoltre arricchito da due interventi musicali della pastora metodista  Sarah Mae Gabuyo.

L’intera registrazione dell’incontro è disponibile a questo link: (3) Roma – Paolo Antonio Paschetto e la Chiesa Battista di Teatro Valle – Saluto di Costa (13.11.25) – YouTube

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