La Buona novella. Piantare speranza

Nei paesi del Sud globale, donne e giovani sono le prime vittime degli stravolgimenti ambientali, ma spesso anche i motori del cambiamento. In Camerun, un progetto finanziato dall’Aiuto delle chiese evangeliche in Svizzera sostiene le donne, private dei loro terreni coltivati dalle multinazionali della palma da olio, canna da zucchero o alberi della gomma.…

La Buona novella. Piantare speranza

21 Novembre 2025

by Sara E. Tourn

La rubrica della redazione dedicata alle buone notizie  

Nei paesi del Sud globale, donne e giovani sono le prime vittime degli stravolgimenti ambientali, ma spesso anche i motori del cambiamento. In Camerun, un progetto finanziato dall’Aiuto delle chiese evangeliche in Svizzera sostiene le donne, private dei loro terreni coltivati dalle multinazionali della palma da olio, canna da zucchero o alberi della gomma. Le coltivazioni intensive sempre più estese costringono la popolazione alla fame, i villaggi ne sono quasi inghiottiti e per recarsi nei campi rimasti le donne devono fare lunghe deviazioni, diventando spesso vittime di violenze, così come quelle che lavorano nelle piantagioni, sorvegliate da addetti senza scrupoli, e circondate da fossati di diversi metri.

Attraverso un’organizzazione che fornisce assistenza sanitaria, psicologica e legale, le donne hanno cominciato a reagire, richiamando alle loro responsabilità lo Stato del Camerun (che ha una partecipazione nelle piantagioni) e le multinazionali, spesso europee, che dovrebbero garantire, per contratto, la fornitura di servizi come ospedali e strade. E così la lotta per i diritti delle donne si intreccia con la lotta per la terra: in alcuni villaggi sono state ri-occupate alcune terre, costringendo le aziende a un accordo, per quanto precario.

Altre organizzazioni cristiane internazionali, come il Sel (Service d’Entraide de Liaison) e A Rocha, si occupano di sviluppo, tutela della biodiversità e delle comunità locali: in Kenya, per esempio, piantano alberi e costruiscono barriere per limitare la corrosione dei suoli, danneggiati anche qui da deforestazione e monocolture. Ma oltre all’aiuto materiale, cercano di far rinascere nei giovani l’amore per la terra, a partire dalle scuole: nell’arco di pochi anni, più di 50.000 alberi sono stati piantati.

Nei giorni della Cop30 e della massima visibilità sulla violenza contro le donne, si ricorda che spesso il cambiamento parte dal basso.

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