Il ritorno della fede nella Silicon Valley di nerd e programmatori milionari – tema di cui abbiamo parlato già in passato – non riguarda un episodio isolato: pare che nella zona pullulino movimenti tecno-religiosi pronti ad accogliere il bisogno di spiritualità alternativa.

Del resto anche il programmatore più arido, prima o poi, qualche domanda sul senso, i limiti, l’etica delle tecnologie finisce per porsela, e talvolta finisce per aggregarsi ad altri che, seguendo un percorso confuso, si ritrovano seguaci di guru improvvisati a combinare razionalismo, transumanesimo, cosmismo e altre tendenze filosofico-trascendenti, a volte permeate da insospettate influenze (reciproche) con “alcune chiese americane, evangeliche pentecostali o mormoni” [sic], in un impasto che assorbe «simboli ed estetiche che spaziano dal neopaganesimo alla new age, fino a suggestioni esoteriche e occultiste».

Nulla di nuovo sotto il sole, naturalmente: dove c’è un bisogno nasce una ricerca, e già l’apostolo Paolo sottolineava quanto fosse comune, nelle diverse epoche, questo cercare a tentoni un dio sconosciuto.

foto: beatandlove.nightreview.it