Diaconia comunitaria. Un nuovo ciclo di incontri per conoscerla

«Dalla buona intenzione alla buona pratica»: un titolo che è già un programma, per il nuovo ciclo di formazione sulla diaconia comunitaria. Ma innanzitutto, che cos’è? Ne parliamo con Stefano Bertuzzi, responsabile di questo ambito per la Diaconia valdese: «Per distinguerla da quella “istituzionale” (opere che ricadono sotto la Csd o meno), parliamo di quei…

Diaconia comunitaria. Un nuovo ciclo di incontri per conoscerla

25 Novembre 2025

by Daniela Grill e Sara Tourn

Il primo appuntamento sarà il 27 novembre

«Dalla buona intenzione alla buona pratica»: un titolo che è già un programma, per il nuovo ciclo di formazione sulla diaconia comunitaria. Ma innanzitutto, che cos’è? Ne parliamo con Stefano Bertuzzi, responsabile di questo ambito per la Diaconia valdese: «Per distinguerla da quella “istituzionale” (opere che ricadono sotto la Csd o meno), parliamo di quei progetti attuati dalle chiese tramite appositi fondi otto per mille, piccole azioni sociali ed educative con ricadute nei territori».

L’attività, regolamentata dal 2010 dalla Tavola e dalla Diaconia valdese con un’apposita commissione che gestisce l’aspetto tecnico e finanziario, coinvolge le chiese locali ma anche gli organismi territoriali come Circuiti e Distretti, e nel tempo si è ampliata, continua Bertuzzi: «Riceviamo in media 25-30 progetti all’anno, fino a 40, da tutta Italia. Spesso le chiese hanno una piccola commissione interna, che valuta i casi in cui intervenire in base ai fondi a disposizione. In molti casi un aiuto concreto di qualche mese riesce ad permettere a una famiglia in difficoltà di uscire da quella situazione, per esempio nel pagamento di bollette, affitti, con buoni spesa». 

In altri casi, ricorda Bertuzzi, i progetti sostengono indirettamente l’educazione, come il pagamento di abbonamenti ai trasporti pubblici per gli studenti; ci sono raccolte alimentari, in collaborazione con enti pubblici, supermercati e altri canali, o progetti specifici legati ai singoli territori, come i centri aggregativi per persone sole in contesti periferici e disagiati.

Per fare tutto questo non ci si improvvisa ed è importante avere una formazione: un’esigenza sentita, come dimostra il successo dei precedenti incontri. In questo nuovo ciclo, i primi due saranno online, dalle 17 alle 18,30 di giovedì 27 novembre e 5 febbraio. Il terzo, in presenza, si terrà sabato 7 marzo in concomitanza con il Convegno della Diaconia valdese a Firenze.

Ci sarà un aspetto informativo, oggetto del primo incontro, in cui verrà spiegato in che cosa consistono i progetti di diaconia comunitaria, come presentare domanda, i punti di forza e i potenziali rischi nella realizzazione dei progetti.

Ci sarà anche un aspetto formativo, trattando un tema molto specifico e fondamentale come il rapporto con i beneficiari, già oggetto della precedente edizione, in cui un’assistente sociale spiegava come porsi (o non porsi!) nei confronti di persone con difficoltà.

Nell’incontro in presenza a Firenze, conclude Bertuzzi, si farà un po’ il punto, condividendo buone pratiche, esperienze dalle chiese, quali sono i progetti che funzionano meglio, gli aspetti più problematici o da migliorare, «anche per dare indicazioni rispetto alle “linee guida” di questo grosso progetto, che muove ogni anno centinaia di migliaia di euro, se consideriamo che ogni chiesa può richiedere fino a 10.000 euro (a cui si aggiunge una parte di cofinanziamento)».

L’invito dunque è a informarsi, “copiare” da altri, fare rete, aggiunge Bertuzzi, «ci sono esempi virtuosi di chiese vicine che collaborano e questo permette di raggiungere risultati migliori».

Per informazioni e iscrizioni agli incontri, aperti a tutte le persone interessate: [email protected]

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