Orrore e indignazione per le atrocità perpetrate contro il popolo del Sudan

Il Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec si dice «inorridito dalla profonda discesa del Sudan nel caos e nella disumanità. Due anni e mezzo di guerra dall’aprile 2023 avevano già portato alla peggiore crisi umanitaria del mondo. I civili hanno sopportato il peso eccezionalmente brutale del conflitto in corso tra le Forze Armate Sudanesi (SAF)…

Orrore e indignazione per le atrocità perpetrate contro il popolo del Sudan

26 Novembre 2025

by Redazione

La presa di posizione del Consiglio ecumenico delle Chiese di fronte alla tragedia in corso. Appello agli Stati e alle chiese 

Il Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec si dice «inorridito dalla profonda discesa del Sudan nel caos e nella disumanità. Due anni e mezzo di guerra dall’aprile 2023 avevano già portato alla peggiore crisi umanitaria del mondo. I civili hanno sopportato il peso eccezionalmente brutale del conflitto in corso tra le Forze Armate Sudanesi (SAF) e la milizia Rapid Support Forces (RSF)».

Così apre una nuova presa di posizione del Cec sul dramma in corso nella nazione africana. Secondo le Nazioni Unite, quasi 9 milioni di persone sono state sfollate all’interno del paese, rendendo quella sudanese la più grande crisi di sfollamento interno del mondo. Altre 3 milioni di persone sono fuggite nei paesi vicini come rifugiati. Quasi due terzi della popolazione totale del Sudan ha un disperato bisogno di assistenza umanitaria, tra cui 16 milioni di bambini. L’insicurezza alimentare acuta ha raggiunto livelli storici, con condizioni di carestia confermate in varie parti del paese e milioni di persone a rischio di fame. Nel frattempo, i focolai di malattie stanno aggravando la crisi.

Più recentemente, le atrocità perpetrate a El Fasher, la capitale della regione del Nord Darfur del Sudan, dopo la sua presa da parte della RSF, hanno accumulato orrori indicibili sulla già catastrofica situazione umanitaria. RSF ha sequestrato la città dopo un assedio di 500 giorni, costringendo decine di migliaia di persone a fuggire a piedi tra segnalazioni di esecuzioni di massa, stupri e fame. Tra le altre atrocità, quasi 500 pazienti e i loro compagni sarebbero stati uccisi nell’ospedale di maternità, una delle numerose strutture sanitarie prese di mira nei combattimenti.

Il comitato esecutivo del Cec, riunito a Hangzhou, Cina:

Esprime il suo orrore e la sua indignazione per le atrocità perpetrate contro il popolo del Sudan, in particolare il popolo del Darfur, che ha già sofferto così tanto per così tanto tempo nel contesto della guerra tra le Forze Armate Sudanesi (SAF) e le Forze di Supporto Rapido (RSF).

Richiede e sostiene gli sforzi per la piena responsabilità legale per gli autori di crimini di atrocità a El Fasher e altrove in Sudan, dallo scoppio della guerra, e a questo proposito accoglie con favore il mandato del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite per un’indagine urgente da parte della Missione internazionale indipendente per l’accertamento dei fatti per il Sudan, nonché le iniziative pertinenti dell’Unione africana e di altri.

Invita tutti gli attori esterni che finanziano e forniscono armi ai combattenti in questa guerra, a desistere immediatamente da tale sostegno, che rappresenta la complicità nei crimini commessi.

Esorta invece tutti i membri responsabili della comunità internazionale con influenza sulle parti opposte in questa guerra brutale e distruttiva a esercitare tale influenza per una cessazione immediata dei combattimenti e una fine della guerra, e per garantire l’accesso e una risposta adeguata ai bisogni umanitari delle comunità colpite.

Accoglie con cautela le recenti relazioni secondo cui la RSF ha accettato una proposta guidata dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco umanitario per affrontare le catastrofiche conseguenze umanitarie della guerra e per migliorare la protezione dei civili, ma chiede una pressione sostenuta affinché tale cessate il fuoco sia attuato con urgenza, senza consentire l’impunità per gli autori di crimini di atrocità.

Fa un appello a tutte le chiese membri per aumentare le loro preghiere per la pace e insieme ai partner interreligiosi per aumentare la loro solidarietà con tutti coloro che stanno soffrendo in Sudan.

Si impegna ad accompagnare le chiese e le comunità cristiane del Sudan nel contesto di questa crisi.

Propone che il segretario generale del Cec nomini un inviato speciale per la pace in Sudan.

Foto: Paul Jeffrey/Life on Earth
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