Cristianesimo sotto assedio in Armenia

Quando l’Armenia adottò il Cristianesimo come religione di Stato nel 301 d.C., Roma perseguitava ancora i cristiani e gli Anglosassoni non erano ancora arrivati in Britannia. La Santa Chiesa Apostolica Armena (AAHC) ha resistito ed è sopravvissuta agli attacchi di persiani, ottomani e sovietici. Eppure, nel 2025, si trova ad affrontare nuovamente la persecuzione,…

Cristianesimo sotto assedio in Armenia

28 Novembre 2025

by Redazione

La Chiesa Apostolica Armena affronta una nuova stagione di persecuzioni, questa volta da parte del governo che dovrebbe garantirne la libertà

Quando l’Armenia adottò il Cristianesimo come religione di Stato nel 301 d.C., Roma perseguitava ancora i cristiani e gli Anglosassoni non erano ancora arrivati in Britannia. La Santa Chiesa Apostolica Armena (AAHC) ha resistito ed è sopravvissuta agli attacchi di persiani, ottomani e sovietici. Eppure, nel 2025, si trova ad affrontare nuovamente la persecuzione, questa volta da parte del suo stesso governo eletto.

Sebbene la Costituzione armena conferisca all’AAHC una “missione esclusiva” nella vita spirituale della nazione, riconoscendone il ruolo unico nella preservazione dell’identità armena, un nuovo rapporto dello studio legale internazionale Amsterdam & Partners mette a nudo il pesante attacco alla Chiesa da parte del Primo Ministro Nikol Pashinyan. Il suo governo ha incarcerato vescovi e sacerdoti e ha diffamato il patriarca supremo Karekin II, Catholicos di tutti gli Armeni. Ha anche incarcerato l’imprenditore Samvel Karapetyan, un importante filantropo che ha finanziato scuole, ospedali e il restauro di antiche chiese, per aver pubblicamente difeso la Chiesa. 

La situazione ha attirato critiche internazionali. Il vicepresidente del Gruppo parlamentare interpartitico del Regno Unito sulla libertà religiosa, Lord Jackson di Peterborough, ha dichiarato: «L’idea che cristiani devoti, nel Paese cristiano più antico del mondo e nella civile e moderna Europa, vengano gettati in prigione per aver difeso la loro fede è spaventosa. (…)

Le denominazioni cristiane in Armenia dovrebbero poter mantenere il diritto di riunirsi e pregare in pace, senza la minaccia di intimidazioni violente, incarcerazione o peggio».

Ha aggiunto: «Il mondo sta osservando gli abusi dei diritti umani commessi contro queste comunità cristiane sotto assedio».

Le origini della repressione risalgono alla sconfitta militare del 2023, quando l’assalto dell’Azerbaigian all’enclave armena del Nagorno-Karabakh costrinse alla fuga oltre 100.000 cristiani armeni. La Chiesa, fedele alla sua vocazione, difese i loro diritti, appellandosi alla comunità internazionale affinché salvaguardasse il patrimonio culturale e religioso armeno e fornisse aiuti umanitari agli sfollati.

Il Consiglio Ecumenico delle Chiese ha espresso preoccupazione, ma le chiese nazionali e il Vaticano non hanno ancora preso una posizione pubblica nei confronti di Yerevan. Si teme che il governo che oggi imprigiona sacerdoti e filantropi, domani metterà a tacere giornalisti e giudici. 

Immagine: Santa Etchmiadzin Chiesa nei pressi di Yerevan
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