Sudan: una crisi umanitaria senza precedenti. I cristiani chiedono di non essere dimenticati 

Nelle ultime settimane, immagini e video scioccanti provenienti da el-Fashir, capitale dello Stato del Darfur Settentrionale, in Sudan, hanno riportato l’attenzione internazionale sulla guerra civile in corso nel Paese. L’assedio, iniziato il 15 aprile 2023 da parte delle Forze di Supporto Rapido (RSF), sembra non lasciare scampo alle centinaia di vittime civili, compresi i cristiani.

Nelle ultime settimane, immagini e video scioccanti provenienti da el-Fashir, capitale dello Stato del Darfur Settentrionale, in Sudan, hanno riportato l’attenzione internazionale sulla guerra civile in corso nel Paese. L’assedio, iniziato il 15 aprile 2023 da parte delle Forze di Supporto Rapido (RSF), sembra non lasciare scampo alle centinaia di vittime civili, compresi i cristiani.  

Il Sudan stava compiendo progressi verso la libertà religiosa, ma il colpo di Stato e la guerra hanno infranto ogni speranza di cambiamento. Il Paese è passato dalla decima posizione nella World Watch List 2023 alla quinta nel 2025: Ad un anno dalla condivisione di un video di una chiesa data alle fiamme nello stato di Jazira, i cristiani sono ancora in pericolo

La lotta tra le Forze Armate Sudanesi (SAF) e le RSF per il controllo del territorio e delle risorse naturali ha trasformato i civili in pedine di una guerra brutale. I tentativi di mediazione sono falliti, mentre la crisi umanitaria si aggrava: quasi 12 milioni di persone sono sfollate internamente e oltre 4 milioni hanno cercato rifugio in Chad, Etiopia, Sud Sudan, Uganda ed Egitto. 

Il Sudan è oggi teatro della più grave crisi umanitaria al mondo, con oltre 30 milioni di persone bisognose di assistenza. Le due fazioni in campo, SAF e RSF, continuano a ostacolare l’accesso delle organizzazioni umanitarie, aggravando la sofferenza della popolazione. 

Le testimonianze raccolte parlano di violenze sessuali e fisiche, torture, esecuzioni e traumi profondi tra chi è riuscito a fuggire. In mezzo a tutto questo, i cristiani locali chiedono di non essere dimenticati. 

In un Paese a maggioranza musulmana (92,2%), i cristiani rappresentano solo il 4% della popolazione e subiscono una doppia persecuzione, da parte delle forze armate locali e nelle nazioni limitrofe in cui cercano rifugio, poiché in molte di queste seguire Cristo significa essere perseguitati. Nonostante ciò, i leader cristiani insistono sull’importanza di mantenere viva la fede e la speranza. 

Chiediamo quindi di pregare per il Sudan, affinché la pace prevalga, le minoranze religiose siano tutelate e la Chiesa resista in mezzo alla sofferenza.

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