COMUNICATO UFFICIALE IN RELAZIONE AD ALCUNI ARTICOLI PUBBLICATI NELLE ULTIME SETTIMANE INERENTI LE ADI

Roma, 31 luglio 2025 In relazione ad alcuni articoli pubblicati nelle ultime settimane da una rete di testate giornalistiche on-line a diffusione metropolitana, contenenti affermazioni e ricostruzioni sulle Chiese Cristiane

Roma, 31 luglio 2025

In relazione ad alcuni articoli pubblicati nelle ultime settimane da una rete di testate giornalistiche on-line a diffusione metropolitana, contenenti affermazioni e ricostruzioni sulle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” (ADI), si ritiene doveroso fornire precisazioni volte a tutelare la verità, la dignità dell’ente e la sensibilità di migliaia di credenti che da decenni testimoniano dell’Evangelo in Italia con spirito di servizio e trasparenza.

Le Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” sono un Ente Morale riconosciuto con D.P.R. del 5 dicembre 1959, n. 1349, e hanno stipulato un’intesa con il Governo della Repubblica Italiana nel 1988 (Legge 22 novembre 1988, n. 517), che costituisce un riconoscimento della serietà dell’Associazione da parte delle autorità dello Stato e un tributo alla testimonianza di fede di un movimento che si considera con pieno diritto e fierezza parte integrante dell’Evangelismo italiano. Le ADI adottano un modello organizzativo presbitero-congregazionalista, che garantisce autonomia alle comunità locali nel rispetto di un coordinamento dottrinale e amministrativo condiviso. I principi di fede professati sono biblici, cristiani ed evangelici, ispirati alla libertà di culto sancita dalla Costituzione italiana.

Immobili e patrimonio
Le proprietà immobiliari intestate all’Ente Morale ADI sono acquisite, gestite e utilizzate esclusivamente per soddisfare gli scopi statutari: culto, evangelizzazione, insegnamento biblico per tutte le fasce d’età, assistenza e promozione sociale. Ogni acquisizione avviene utilizzando metodi regolari e tracciabili, secondo la normativa vigente. Quando necessario, l’acquisto avviene mediante mutui regolarmente contratti presso istituti di credito. La banca citata negli articoli non ha mai finanziato l’ente o erogato fondi a suo favore, né le ADI hanno alcuna voce nella sua gestione, che fa capo esclusivamente alle Assemblee di Dio degli Stati Uniti. Ogni immobile è destinato ad un uso conforme ai fini istituzionali.

Fondi dell’otto per mille
I fondi provenienti dalla quota dell’otto per mille, alla cui ripartizione le Assemblee di Dio in Italia concorrono ai sensi dell’art. 23 della Legge n. 517/1988, sono utilizzati nel pieno rispetto delle finalità previste dalla normativa vigente, rendicontati annualmente al Ministero dell’Interno e pubblicati da testate giornalistiche a diffusione nazionale e locale. I progetti finanziati includono assistenza all’infanzia, recupero da dipendenze, formazione, attività umanitarie e sociali in Italia e all’estero, sostegno a enti ospedalieri e realtà del terzo settore. Tale impegno dimostra la volontà delle ADI di restituire alla collettività quanto ricevuto, in modo eticamente responsabile e pubblicamente verificabile.

Libertà nelle contribuzioni
Le Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” valorizzano la libertà individuale e la responsabilità personale. Ogni offerta e donazione è un atto volontario e libero, non sollecitato né controllato dall’ente. Nessun obbligo economico grava sui membri; ogni contributo nasce da convinzioni spirituali personali e dalla libera scelta di sostenere l’opera evangelica. Le ADI non esercitano forme di pressione o di proselitismo, né palesi né occulte, a danno di altre associazioni o confessioni religiose.

Nessuna coercizione, solo adesione volontaria
All’interno delle ADI non è ammessa alcuna forma di coercizione o influenza indebita sulla volontà personale. La partecipazione ai programmi spirituali o di sostegno economico è sempre frutto di libera adesione, in armonia con i principi biblici e dottrinali dell’ente. Ogni fedele è pienamente libero di aderire o meno, senza alcuna pressione.

Organizzazione conforme alla legge
Il modello di governo delle ADI, presbitero-congregazionalista, è regolato da uno statuto conforme all’ordinamento italiano. Tale statuto, parte integrante della legge di intesa e depositato presso il Ministero dell’Interno, assicura un assetto trasparente, partecipato e coerente con i principi costituzionali in materia di libertà religiosa.

Contributo storico di Frank Bruno Gigliotti e assenza di coinvolgimenti estranei
Nel difficile contesto dell’Italia del secondo dopoguerra, in cui le comunità evangeliche erano spesso soggette a discriminazioni, persecuzioni e limitazioni, Frank Bruno Gigliotti offrì il proprio contributo per sostenere la tutela della libertà di culto, compreso il riconoscimento di un Ministro di culto pentecostale presso il Ministero dell’Interno italiano nel lontano 1945. Il suo apporto si limitò a questo ambito istituzionale, mentre in Italia si combatteva la battaglia per la libertà religiosa e personaggi di spicco del mondo accademico e non prendevano le difese del movimento pentecostale italiano, di alcuni dei quali tutto si poteva dire ma non che fossero esponenti del mondo evangelico. In quanto membro dall’American Committee for Religious Freedom in Italy, allora presieduto da Charles Fama, e su richiesta di quest’ultimo, nonché del National Committee of Americans for Religious Emancipation (di cui era presidente il senatore Olin D. Johnston) e del Pentecostal Group, noto anche come Evangelical Christian Pentecostal Churches of the United States and Foreign Lands (guidato da Dominick Lisciandrello), presentò una relazione corredata da una sua lettera di accompagnamento all’allora ambasciatore d’Italia negli U.S.A. Alberto Tarchiani, in cui elogiava i pentecostali. Le ADI non hanno mai avuto alcun legame con altre attività personali, politiche o associative a lui riferibili, che restano estranee alla storia, alla dottrina e alla missione dell’ente, compresi eventuali contatti e coinvolgimenti con Licio Gelli e la “loggia massonica P2” emersi decenni dopo i fatti sopra esposti.

Smentita di ricostruzioni infondate
Respingiamo con fermezza ogni tentativo di associare le ADI a figure, organizzazioni o eventi estranei alla nostra missione. Ribadiamo che le insinuazioni relative a massoneria, servizi segreti o legami con la criminalità organizzata sono non solo offensive, ma totalmente infondate e prive di riscontri oggettivi. Tali ricostruzioni ledono la storia e la dignità delle ADI e dell’evangelismo italiano nel suo complesso.

Conclusione
Le Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” continueranno a svolgere la propria opera di testimonianza dell’Evangelo con dedizione, trasparenza e spirito di servizio, nel pieno rispetto della Costituzione e delle leggi dello Stato. Invitiamo gli organi di stampa a esercitare il diritto di cronaca con responsabilità, nel rispetto della verità e della sensibilità religiosa di migliaia di cittadini italiani.

Il Consiglio Generale
Delle Chiese Cristiane Evangeliche
Assemblee di Dio in Italia

Vai all'articolo su www.assembleedidio.org


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