La tecnologia: strumento, non idolo

«Non vi farete idoli né vi erigerete immagini» (Levitico 26:1) In un mondo sempre più connesso, i giovani (e non solo) affrontano nuove sfide spirituali …

«Non vi farete idoli né vi erigerete immagini» (Levitico 26:1)

In un mondo sempre più connesso, i giovani (e non solo) affrontano nuove sfide spirituali ed emotive legate alla tecnologia. Le dipendenze digitali (social media, videogiochi, streaming) rischiano di distogliere il cuore da Dio, sostituendo la Sua presenza con stimoli virtuali effimeri. Come possiamo, alla luce della Bibbia, trovare un equilibrio e usare la tecnologia in modo saggio, senza diventarne schiavi?

La tecnologia in sé non è male, ma quando diventa un’ossessione, ruba il posto che spetta a Dio. Con questa prima riflessione vogliamo analizzare i confini del bene e del male applicati all’utilizzo della tecnologia. È fondamentale porre la nostra attenzione su una domanda che dovrebbe essere ricorrente nella nostra vita per ogni ambito: “Ciò che sto facendo mi avvicina o mi allontana da Dio?”. Nel caso specifico degli strumenti tecnologici l’attenzione va posta sulla questione: “occupazione degli spazi”. Gesù ci ricorda: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza” (Marco 12:30). Quanto spazio occupa in termini di tempo e occupazione della nostra mente l’utilizzo di strumenti tecnologici? Riflettiamo su questa prima domanda con un’onesta analisi personale e troveremo adeguata risposta. Ricorre il termine “Tutto” nei tre aspetti che Gesù espone nel voler affermare l’ordine di occupazione del cuore della mente e dell’anima che non può essere impegnato da altro, ma solo dal desiderio di amarLo e servirLo.

La tecnologia in sé ci influenza? Una questione ricorrente riguardante la tecnologia nell’ambito dei social media, propone uno stile di vita fortemente condizionato dal parere altrui. Siamo sempre in cerca di approvazione che spesso, purtroppo diventa ostentazione. La Parola ci invita chiaramente “Infatti, è forse il favore degli uomini che cerco, o quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo” (Galati 1:10). La nostra approvazione deve dipendere, per noi credenti, da quello che siamo in Cristo non rispetto a quello che è il pensiero umano.

La tecnologia in sé ci svuota o riempie? Dio riempie ancora chi cerca Lui più delle distrazioni del mondo. Il nostro rapporto con Dio potrebbe essere paragonato ad una “strana” equazione che la Parola ci invita a considerare in Filippesi 3:7-8 “Ma ciò che per me era un guadagno, l’ho considerato una perdita a motivo di Cristo. Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a causa della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo”. Dio è in grado di riempire spazio e tempo nelle nostre vite di quanto Egli ha di buono da donare, è vero viviamo ormai in una società tecnologicamente dipendente, pertanto è necessario per noi credenti dare il giusto valore ad ogni cosa, ricordando che Egli può donare al di là di ciò che immaginiamo e pensiamo.

Vogliamo invitarti a trovare un equilibrio, usando la tecnologia senza esserne dominati, affinché nulla rubi a Dio il primo posto nella nostra vita. Ti invitiamo a fare un passo concreto oggi: dedica qualche minuto in più alla preghiera, alla Bibbia o a un’autentica relazione, anziché allo schermo. Scoprirai che solo in Dio troverai pienezza duratura.

Alessandro Di Iorio

CristianiOggi – novembre 2025

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