Valdo Spini: riviste e cultura patrimonio di democrazia per superare il rancore

Roma (NEV), 9 dicembre 2025 – Chiuse le porte della Fiera della piccola e media editoria “Più libri più liberi” (Roma, 4-8 dicembre 2025), Valdo Spini, presidente del Coordinamento delle Riviste Italiane di Cultura (CRIC) – che ha ospitato la presentazione del libro di Paolo Ricca e altri eventi -, ha ricordato quanto le riviste […]

Roma (NEV), 9 dicembre 2025 – Chiuse le porte della Fiera della piccola e media editoria “Più libri più liberi” (Roma, 4-8 dicembre 2025), Valdo Spini, presidente del Coordinamento delle Riviste Italiane di Cultura (CRIC) – che ha ospitato la presentazione del libro di Paolo Ricca e altri eventi -, ha ricordato quanto le riviste siano “patrimonio di democrazia”.

“Le riviste – ha affermato – sono animate da nuclei di volontariato culturale che ricercano e dibattono in modo dialettico temi non liquidabili in prese di posizione momentanee. Sono un elemento determinante in ogni nazione”.

Spini ha annunciato anche l’ingresso nel CRIC, che ne riunisce oltre 200, di tre nuove riviste – Nuovi Argomenti, Nazione Futura e Il Contributo – ampliando uno spazio che vuole essere laboratorio, più che eco del presente. E ha aggiunto: “Non nascondiamoci: il dibattito politico di lungo periodo cede spesso il passo all’attacco d’occasione. Il rancore è diventato protagonista”.

Da qui il compito delle riviste: “Non semplicemente seguire il dibattito politico, ma alimentarlo. Se lo faremo, irrobustiremo la nostra democrazia”.

Fa parte del CRIC, fra l’altro, il mensile Confronti.

Qui di seguito, il comunicato integrale del CRIC.


Da «Più libri più liberi» l’appello delle riviste italiane di cultura

Spini: «nel Coordinamento delle riviste italiane di cultura (Cric) tre nuove adesioni con le riviste: Nuovi Argomenti, Nazione Futura, Il Contributo. Tre nuovi ingressi per battere la politica del rancore»

«Sull’importanza del ruolo delle riviste di cultura dovremmo convenire tutti: le riviste sono animate da nuclei spesso di volontariato culturale, che ricercano e dibattono nel tempo in modo dialettico e approfondiscono quei problemi che non sono liquidabili in prese di posizione momentanee o d’occasione. Un ruolo importante nella più generale opera di fare cultura, di lavorare nella cultura, elemento determinante in ogni nazione», è quanto ha affermato Valdo Spini, presidente del Coordinamento delle Riviste Italiane di Cultura (Cric) e direttore dei «Quaderni del Circolo Rosselli».

L’occasione era l’evento dal titolo: «Riviste di cultura, un patrimonio per la democrazia», a Più Libri Più Liberi kermesse libraria tenutasi dal 4 all’8 dicembre presso la Nuvola di Fuksas a Roma.

Valdo Spini ha anche annunciato l’ingresso nel Cric, l’associazione che riunisce più di duecento riviste italiane di cultura, di tre nuove riviste:

Nuovi Argomenti, diretta da Leonardo Colombati, una delle più importanti riviste letterarie e culturali del ’900, fondata da Alberto Moravia, Alberto Carocci e Pier Paolo Pasolini e diretta, negli anni, da firme quali Dacia Maraini, Emanuele Trevi.

Nazione Futura, diretta da Pasquale Ferraro e fondata da Francesco Giubilei, rivista trimestrale di approfondimento politico, economico e culturale. Nata nel 2017, si propone come autorevole voce del mondo conservatore italiano.

Il Contributo, diretta da Aldo Meccariello, è una rivista di filosofia  e scienze sociali curata dal centro per la Filosofia italiana ed edita da Vivarium novum, è «sede» per riflessioni storico scientifiche, approfondimenti teorici, laboratorio intellettuale.

Valdo Spini nel suo intervento ha infine rilevato: «Avvenimenti quali la guerra della Russia contro l’Ucraina, l’esplodere del conflitto in Medio Oriente, il documento Usa sui rapporti con l’Europa e la Nato ci hanno messo di fronte ad avvenimento per molti aspetti imprevisti, per lo meno nella loro dimensione e portata.

Questa impreparazione – ha proseguito – riguarda soprattutto la politica ed è tra le cause di quel distacco che le cifre elettorali dell’assenteismo ci hanno fatto constatare. Non nascondiamoci – ha proseguito Spini –: il dibattito politico di lunga portata, del profondo dei problemi nel nostro paese e delle sue prospettive cede spesso il campo all’attacco polemico d’occasione. Abbiamo trattato qui a Più libri Più liberi del tema “La politica tra ragione e sentimento”, per constatare come a volte ci sia stato un terzo protagonista a fare la parte del leone: il rancore. Quel rancore su cui si sono costruite subitanei exploit elettorali al tempo stesso subitaneamente caduti. Oggi – ha detto infine – dobbiamo assumerci come riviste di cultura il compito di alimentare e nutrire di contenuti il dibattito politico di lungo periodo. Non semplicemente seguirlo ma alimentarlo originalmente. Se lo faremo, riusciremo a irrobustire la nostra democrazia».

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