Congresso Fgei: “Un nuovo arcobaleno”

Si sarebbe stupito chi, entrando casualmente nella mattina di lunedì 8 dicembre nell’auditorium del centro metodista di Ecumene (Velletri – RM), avesse trovato una quarantina di giovani, dai volti stanchi e commossi, celebrare insieme un culto di Santa Cena, benedicendosi a vicenda e pregando gli uni per le altre. Stanchezza e commozione. Stanchezza, perché questi […]

Si sarebbe stupito chi, entrando casualmente nella mattina di lunedì 8 dicembre nell’auditorium del centro metodista di Ecumene (Velletri – RM), avesse trovato una quarantina di giovani, dai volti stanchi e commossi, celebrare insieme un culto di Santa Cena, benedicendosi a vicenda e pregando gli uni per le altre.

Stanchezza e commozione.

Stanchezza, perché questi giovani discutevano, si confrontavano e sognavano insieme da tre giorni, arrivando ad affrontare grandi questioni anche la sera, dopo cena, cercando le modalità per contribuire all’istituzione collettiva di una federazione e alla sua costituzione democratica. E commozione: quella di chi ha attraversato un percorso, di chi sente su di sé una responsabilità, di chi riconosce il valore di ciò che sta portando avanti. Così questi giovani hanno concluso, lodando il Signore, il ventiquattresimo congresso della FGEI: un congresso arrivato dopo un anno e mezzo di pausa.

Un anno e mezzo fa la FGEI aveva dichiarato di essere in crisi e aveva deciso di sospendere le sue attività per riorganizzarsi. Alcuni, sentendo questa notizia, avevano già gridato alla tragedia, alla fine della FGEI. E invece questo congresso è apparso come un piccolo miracolo, un arcobaleno dopo il diluvio.

Nelle discussioni del congresso si è parlato di spiritualità, di formazione biblica, ma anche del bisogno di spazi diversi da quelli comunitari per coltivare la propria fede e i propri interrogativi più profondi. Si è parlato del legame con i centri giovanili delle nostre chiese, che sono “le case della FGEI”. Si è parlato della mancanza di energie, o della capacità di utilizzare le energie per le cose giuste, per le vere priorità. Si è discusso dell’impegno che ciascuno e ciascuna può assumersi e delle nuove sfide che ci attendono nel mondo.

Si apre così una nuova fase, un nuovo tempo, in cui la FGEI dovrà dimostrare di saper essere sale e luce per le chiese e per il mondo; e, al contempo, un tempo in cui le chiese dovranno dimostrare di saper sostenere i giovani e le giovani senza sostituirsi a loro, senza imporsi, chiedendo loro, semplicemente, di prendere in mano la loro fede e la loro chiesa: perché è già oggi la loro chiesa.

Il nuovo Consiglio è composto da Thanchanok Belforte (presidente), Marcoantonio Pascale (vicepresidente), Julia König (tesoriera), Anais Scaffidi Domianello e Eden Piantelli come consiglieri. Sono stati inoltre eletti i rappresentanti nei comitati dei centri: Agua Long-Bertinat per Agape, Manuel Pallagrosi per Ecumene e Luca Verdi per Adelfia. Revisori: Andrea Colombo e Seif Zakhary.

L’articolo è di Daniele Parizzi 

 

 

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