Fronte Viola: la matematica non è un’opinione

Settantadue punti disponibili per 24 giornate. Alla Fiorentina ne bastano 30, forse 32 per salvarsi, quindi meno della metà. Ma bisogna iniziare a farli, questi punti. Quanto visto a Sassuolo, lascia veramente poche speranze di salvezza, le altre squadre in corsa per la permanenza in serie A hanno un spirito opposto a quello messo in…

Settantadue punti disponibili per 24 giornate. Alla Fiorentina ne bastano 30, forse 32 per salvarsi, quindi meno della metà. Ma bisogna iniziare a farli, questi punti. Quanto visto a Sassuolo, lascia veramente poche speranze di salvezza, le altre squadre in corsa per la permanenza in serie A hanno un spirito opposto a quello messo in mostra al Mapei stadium di Reggio Emilia dai Viola.

Inoltre è palese la spaccatura interna dello spogliatoio. Ognuno pensa per sé, anzi addirittura si discute su un rigore da battere, e non si esulta più di tanto quando la palla entra in rete, sintomi che dimostrano mancanza di compattezza e se non c’è gioco di squadra nel calcio, i risultati non arrivano. In più l’assenza o la mancata percezione della presenza della  società, completano il quadro.

L’attuale classifica della Fiorentina è semplicemente la somma di questo ambiente viola, dove unica e vera eccezione a tutto questo è la tifoseria, che sempre continua a sostenere senza sosta la squadra. Alla chiamata di Dzeko del post-Atalanta hanno risposto quasi 4.000 tifosi che a Reggio Emilia hanno cercato di spingere la formazione di Vanoli alla vittoria, ma la risposta in campo è stata una prestazione indecente, nonostante il momentaneo vantaggio.

Siamo ormai a fine anno e tra pochi giorni arriverà quel 2026 che vedrà la Fiorentina raggiungere i 100 anni dalla sua fondazione, il tutto in un’atmosfera assolutamente malinconica. No, è inaccettabile, i tifosi viola non meritano questo, quindi ritornando al titolo “La matematica non è un’opinione” i punti per salvarsi per tempo, ci sono, ma bisogna andare a prenderli, lottando, correndo, sudando, rimanendo senza fiato, pur di raggiungere l’obiettivo. ci vuole coraggio, grinta, spirito di sacrificio, roba che al Viola Park non si vede da tempo. Ma i punti ci sono, sono lì a disposizione dei giocatori viola, che devono andare in campo con il coltello fra i denti, altrimenti sarà un centenario davvero triste e malinconico, come una piovosa e fredda giornata di novembre.

Luis Laserpe

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