Vicinanza, solidarietà e speranza 

Ai/alle gentili rappresentanti della Comunità ebraica di Sydney, a nome degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici di Pace dell’UCEBI desideriamo far pervenire a voi e alla Comunità ebraiche Italiane questo comunicato di vicinanza, solidarietà e speranza.

Vicinanza, solidarietà e speranza 

16 Dicembre 2025

by Redazione

La lettera degli Ambasciatori e le Ambasciatrici di Pace dell’Unione battista in Italia alla Comunità ebraica di Sidney

Ai/alle gentili rappresentanti della Comunità ebraica di Sydney,

a nome degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici di Pace dell’UCEBI desideriamo far pervenire a voi e alla Comunità ebraiche Italiane questo comunicato di vicinanza, solidarietà e speranza.

Noi, Ambasciatori e Ambasciatrici di Pace dell’UCEBI, esprimiamo la nostra più profonda vicinanza nel dolore alla comunità ebraica tutta e, in modo particolare, alla comunità ebraica australiana di Sydney, colpita da un violento atto terroristico che ha causato la morte di circa 15 persone innocenti e ha ferito molte altre sorelle e fratelli. Con loro è stata colpita anche la coscienza dell’umanità, che trova nella pace e nel rispetto del diritto di ogni persona a seguire la propria fede la sua vocazione più alta.

In questo momento di lutto, ci uniamo al cordoglio delle famiglie delle vittime, degli amici e delle loro comunità. Condanniamo con fermezza ogni forma di odio etnico e religioso, ogni fanatismo e ogni persecuzione: nessuna causa, nessuna ideologia, nessuna rivendicazione può giustificare l’attacco alla dignità della persona e l’uccisione di innocenti.

Rinnoviamo la speranza e l’impegno perché non si debba più parlare di terrorismo, antisemitismo o genocidio. Chiediamo con forza che si disarmino i violenti, che si fermi la vendita delle armi, e che si moltiplichino i gesti di dialogo, di educazione alla fraternità e alla sororità, affinché nessuna comunità sia più bersaglio di oppressione, terrore e discriminazione.

In mezzo a tanto buio, onoriamo l’azione coraggiosa di Ahmed Al Ahmed, che è stato luce nelle tenebre di questa Chanukkah: senza sparare, con lucidità e coraggio, ha affrontato il pericolo e ha disarmato le mani del terrorista. Il suo gesto ci offre un fulgido esempio di cosa possano essere l’umanità e la fede al loro massimo livello: coraggio che protegge, forza che non uccide, presenza che si fa azione di liberazione salvifica.

Alla comunità ebraica, in particolare a quella di Sydney e ovunque, diciamo: non siete soli. La pace non è un’utopia, è una responsabilità. E oggi, più che mai, scegliamo di stare dalla parte della vita, dalla parte di chi fa brillare la luce della pace per tutte e per tutti, dalla parte di Ahmed – a cui va il nostro grazie – e dei tanti che ogni giorno scelgono di disarmare il violento, contrastando l’odio con il coraggio della nonviolenza.

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