Una fiducia responsabile per una sanità accessibile a tutti e tutte

Un clima di gioia ha accompagnato ieri mattina la cerimonia di inaugurazione della nuova sede  dell’Ospedale Evangelico Betania, a Ponticelli (Napoli) che ospiterà gli uffici amministrativi e la direzione sanitaria, e l’inizio ufficiale dei lavori di ampliamento della storica struttura sanitaria, punto di riferimento per il territorio napoletano.La nuova sede permetterà di liberare spazi…

Una fiducia responsabile per una sanità accessibile a tutti e tutte

13 Novembre 2025

by Marta D'Auria

Ieri la cerimonia di inaugurazione della nuova sede che ospiterà gli uffici amministrativi e l’avvio ufficiale dei lavori per l’ampliamento dell’ospedale evangelico Betania, a Ponticelli (Napoli)

Un clima di gioia ha accompagnato ieri mattina la cerimonia di inaugurazione della nuova sede  dell’Ospedale Evangelico Betania, a Ponticelli (Napoli) che ospiterà gli uffici amministrativi e la direzione sanitaria, e l’inizio ufficiale dei lavori di ampliamento della storica struttura sanitaria, punto di riferimento per il territorio napoletano.
La nuova sede permetterà di liberare spazi preziosi all’interno dell’edificio principale, favorendo un potenziamento dei servizi sanitari: sono previste nuove sale operatorie, la ristrutturazione del blocco parto e della terapia intensiva neonatale, oltre all’installazione di una nuova risonanza magnetica. 

Nella ampia sala conferenze – intitolata a Sergio Nitti, presidente della Fondazione Betania per 30 anni, scomparso nel 2020 –, i numerosi presenti tra personale, rappresentanti delle istituzioni e delle chiese evangeliche fondatrici dell’Ospedale, hanno ascoltato gli interventi di: Domenico Vincenzi, presidente della Fondazione evangelica Betania; Vincenzo Bottino, direttore generale dell’ospedale, la moderatora della Tavola valdese, Alessandra Trotta, e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

Il dott. Domenico Vincenzi, presidente della Fondazione evangelica Betania – ente proprietario dell’opera evangelica, appartenente alle chiese protestanti napoletane (apostolica, avventista, battista, Esercito della Salvezza, luterana, metodista e valdese) –, ha dichiarato: «Abbiamo ripreso un sogno antico, abbandonato, ripreso e riformulato negli anni, per dare risposta al diritto alla salute e alla mancanza di spazi e servizi. È un obbligo etico rispondere ai bisogni di quanti non hanno risorse economiche e restano bloccati nelle liste d’attesa». Vincenzi ha in particolare ringraziato la Tavola valdese per il sostegno costante e per il contributo dei fondi dell’Otto per mille che hanno reso possibile il progetto di ampliamento.

Il dott. Vincenzo Bottino, direttore generale, ha dichiarato: «Oggi è un giorno importante per i pazienti, perché tutto qui nasce da cura, accoglienza e solidarietà. Da 26 anni lavoro in questo ospedale e posso dire che l’accoglienza è il suo cuore. Tutto ciò che è stato costruito – ha aggiunto – è merito di tutti coloro, dai primari agli operatori socio-sanitari, che ogni giorno lavorano in questa struttura con impegno e sacrificio». Nell’ambito della sanità campana l’ospedale Betania è un’eccellenza: è il secondo punto nascita della Campania, e con l’ampliamento della struttura – ha dichiarato –, sarà in grado di rispondere in maniera sempre più efficiente ai bisogni del territorio. Infine, ha sottolineato la collaborazione positiva con l’ASL Napoli 1 e il confronto costruttivo con le istituzioni regionali, che hanno sostenuto la realizzazione dell’ampliamento.

La moderatora Alessandra Trotta ha invitato a leggere l’inaugurazione dei nuovi spazi come «una tappa di un percorso più grande: la dislocazione degli uffici amministrativi è infatti funzionale al fatto che nell’ospedale si possano recuperare degli spazi di sviluppo di servizio». È un grande investimento economico «che fa tremare i polsi – ha detto Trotta –, è una di quelle imprese per le quali esiste un confine sottile tra “l’azzardo irresponsabile e la fiducia responsabile”, che fa osare passi coraggiosi». Per le chiese il progetto di ampliamento non è «un’impresa conveniente, ma una scelta di fede e di sostegno ad una sanità pubblica accessibile a tutti, soprattutto ai più fragili».


Trotta ha ribadito che le chiese hanno sempre concepito l’Ospedale evangelico Betania come parte integrante del sistema pubblico: «È una casa comune, radicata nel territorio e al servizio della collettività. Chi lavora qui non lo fa per convenienza economica, ma perché crede che ci siano valori che valgono più del profitto».

Il presidente Vincenzo De Luca ha definito la giornata «importante per tutta la sanità campana». Ha ricordato le difficoltà ereditate dieci anni fa – “una Regione senza bilanci approvati e in pieno commissariamento” – e i progressi raggiunti: «Oggi la Campania è tra le prime regioni per tempi di pagamento delle prestazioni, e per riduzione delle liste d’attesa. Abbiamo fatto un lavoro immane, restituendo dignità alla Regione Campania».
De Luca ha elogiato l’ospedale Betania come “una struttura straordinaria, perfettamente integrata con la sanità pubblica”, sottolineando in particolare l’eccellenza del reparto materno-infantile e l’enorme supporto dato durante la pandemia. «Sono certo che la Regione proseguirà – ha detto – nel rapporto di collaborazione onesta e rigorosa con le strutture private convenzionate, in particolare con l’ospedale Betania, che ha un valore in più: per il suo carattere solidaristico è un ospedale speciale che in periodi particolari ha garantito l’assistenza anche quando c’erano grandi difficoltà economiche. Altre strutture non lo hanno fatto, voi sì e di questo vi devo dare atto e ringraziare». 

A conclusione di questa parte del programma, i partecipanti si sono spostati nell’area retrostante del plesso ospedaliero dove è stata simbolicamente apposta la prima pietra che dà avvio ai lavori di ampliamento, e dove il cappellano, pastore Vincenzo Polverino, a partire dal testo del profeta Isaia 54, 1-4, ha rivolto una preghiera a Dio che «è colui che ha cominciato quest’opera a beneficio dell’hinterland napoletano, e che continuerà a benedirla in quanto luogo di cura, di consolazione e di accoglienza per migliaia di famiglie». 

Foto di Michele Attanasio
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