Nicea: una dichiarazione dei protestanti europei

Dal 20 al 22 novembre, a Bratislava, si è riunito il Consiglio della Comunione di chiese protestanti in Europa (Cpce). Quest’organismo ecumenico riunisce chiese luterane, riformate e metodiste presenti in tutti i paesi del continente. La seduta ha visto la partecipazione di tutti i membri del Consiglio, effettivi e supplenti. Il mandato del Consiglio…

Nicea: una dichiarazione dei protestanti europei

27 Novembre 2025

by Pawel Gajewski

La seduta plenaria del Consiglio della Comunione di chiese protestanti in Europa

Dal 20 al 22 novembre, a Bratislava, si è riunito il Consiglio della Comunione di chiese protestanti in Europa (Cpce). Quest’organismo ecumenico riunisce chiese luterane, riformate e metodiste presenti in tutti i paesi del continente. La seduta ha visto la partecipazione di tutti i membri del Consiglio, effettivi e supplenti. Il mandato del Consiglio dura sei anni; tuttavia, una seduta plenaria, allargata ai membri supplenti, si svolge, di regola, non più di due volte durante ogni mandato.

La riunione di Bratislava ha rappresentato un momento significativo di confronto e collaborazione tra le diverse confessioni protestanti europee. Le attività hanno avuto inizio con una celebrazione solenne della Cena del Signore, volta a evidenziare il valore della piena comunione tra le chiese membro e l’importanza di una testimonianza condivisa all’interno della società europea contemporanea. Dopo la celebrazione sono stati presentate le edizioni cartacee dei due corposi documenti approvati l’anno scorso dall’Assemblea generale di Sibiu. Il primo riguarda la prassi e la teologia della Cena del Signore (Practice and Theology of the Lord’s Supper) e il secondo la testimonianza cristiana nel contesto della secolarizzazione (Christian Speaking of God).

Sono stati discussi temi attuali come giustizia sociale, libertà religiosa e inclusione delle minoranze, e sono stati avviati progetti comuni per rafforzare la presenza pubblica delle chiese, con particolare attenzione ai giovani e alla formazione teologica. Inoltre, si è affrontata la crisi umanitaria causata dalla guerra in Ucraina e la sostenibilità finanziaria della CPCE, decidendo un nuovo metodo per calcolare le quote associative. Inoltre, è stato approfondito il tema della “teologia del cambiamento”, con particolare attenzione alle sfide legate al numero sempre calante di pastore e pastori impegnati nei vari campi di lavoro. Tale sintomo, indubbiamente preoccupante, indica, tuttavia, un’opportunità di cambiare radicalmente le strutture organizzative delle chiese protestanti in Europa.

Un punto centrale del dibattito ha riguardato la situazione delle chiese nei diversi contesti nazionali, con scambi di esperienze e buone pratiche per affrontare le sfide poste dai cambiamenti sociali, politici ed economici in Europa. I membri del Consiglio hanno ribadito il desiderio di mantenere uno spirito di unità nella diversità, valorizzando le specificità di ciascuna tradizione.

Inoltre, il Consiglio ha ricevuto relazioni sullo sviluppo del dialogo dottrinale sulla diversità dottrinale nella stessa Comunione e sui dialoghi con la Chiesa cattolica romana e la Federazione battista europea. Si tratta di un settore particolarmente delicato, ma anche abbastanza promettente.

Poiché per il 2030 – in occasione del 500° anniversario della Confessione di Augusta – sono già previste diverse assemblee ecumeniche, il Consiglio ha deciso di organizzare la prossima Assemblea Generale nel 2031, al fine di razionalizzare gli impegni internazionali delle chiese. La località è ancora da decidere. Al fine di promuovere la diversità, le Assemblee Generali si tengono sempre in diverse regioni europee. Come possibili sedi per la prossima Assemblea Generale sono state prese in considerazione la Francia meridionale con la vicina Spagna e la regione del Mar Baltico.

Questa è stata l’ultima riunione ordinaria del Consiglio per il segretario generale Mario Fischer. La presidente esecutiva della Comunione Rita Famos lo ha ringraziato per il suo grande impegno. La segretaria generale designata Susanne Schenk ha partecipato alla riunione in qualità di membro supplente del Consiglio.

Il pastore Enno Haaks, segretario generale del Gustav Adolf Werk (GAW), ha presentato al Consiglio i progetti di aiuto e di solidarietà evangelica che il GAW ha realizzato per conto della CPCE negli ultimi sei anni. Il denaro necessario proviene dall’Otto per Mille della Chiesa evangelica valdese. Quasi un milione di euro è stato investito in progetti educativi e sociali nelle chiese membri della CPCE e nella Fellowship of Middle East Evangelical Churches (FMEEC). L’attenzione si è concentrata su progetti in sette paesi europei a favore dei bambini e delle bambine in situazioni di forte disagio a causa della migrazione dei genitori per motivi di lavoro. Al termine dei lavori, il Consiglio ha rilasciato una dichiarazione per il 1700° anniversario del Concilio di Nicea. Si tratta di un documento che in maniera sintetica – e a tratti anche critica – presenta la valutazione protestante di questo significativo anniversario.

La Chiesa evangelica della Confessione di Augusta in Slovacchia e la Chiesa cristiana riformata in Slovacchia (entrambe chiese membri della CPCE) – chiese minoritarie in un paese prevalentemente cattolico – hanno agito come chiese ospitanti, organizzando il culto di apertura, fornendo le strutture per la riunione e predisponendo una visita guidata della città e una cena arricchita con le musiche tradizionali slovacche eseguite da un gruppo di canto popolare.

Da www.chiesavaldese.org

Foto di Arne Müseler, 

www.arne-mueseler.com

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