Rete del dialogo cristiano-islamico chiede il rilascio dell’imam di Torino

La vicenda dell’arresto dell’imam della moschea di via Saluzzo a Torino sta diventando un caso nazionale, e ora finirà anche sulla scrivania del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La rete del dialogo cristiano-islamico del capoluogo piemontese ha infatti scritto un comunicato rivolto direttamente alla più alta carica dello Stato per denunciare quanto accaduto.

Rete del dialogo cristiano-islamico chiede il rilascio dell’imam di Torino

27 Novembre 2025

by Redazione

Con una lettera le comunità religiose piemontesi si schierano contro l’espulsione richiesta dal ministro degli Interni

La vicenda dell’arresto dell’imam della moschea di via Saluzzo a Torino sta diventando un caso nazionale, e ora finirà anche sulla scrivania del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La rete del dialogo cristiano-islamico del capoluogo piemontese ha infatti scritto un comunicato rivolto direttamente alla più alta carica dello Stato per denunciare quanto accaduto.

Mohamed Shahin, imam della moschea Omar Ibn al-Khattab è stato raggiunto da un decreto di espulsione firmato dal ministro degli interni Matteo Piantedosi dopo che l’onorevole Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera,  aveva invocato il provvedimento a seguito delle frasi pronunciate in piazza a Torino da Shanin che aveva definito quanto accaduto il 7 ottobre 2023 «Non  una violenza ma una reazione ad anni di oppressione». Una frase, anche rettificata in seguito, che gli è costata il decreto di espulsione dal territorio nazionale per «motivi di sicurezza dello Stato e di prevenzione del terrorismo». Shahin aveva chiesto la protezione internazionale perché oppositore del regime di Al-Sisi in Egitto. Un suo ritorno nella terra dei faraoni potrebbe costargli la vita. È incensurato, non è mai stato condannato e non ha precedenti; esiste soltanto una denuncia in Procura a Torino a carico suo e di altre persone  ma solo per un blocco stradale durante una manifestazione pro-pal di alcuni mesi fa.

Molte persone già martedì 25 novembre al momento della diffusione della notizia dell’arresto della chiusrua di Shanin nel Cpr di Caltanissetta sono scese in strada a Torino. Fra loro i rappresentanti della locale chiesa valdese, che dista a poche centinaia di metri dalla moschea di via Saluzzo, con la quale esiste una collaborazione attiva da anni, come testimonia ad esempio un comunicato firmato appena un mese fa insieme alla Comunità ebraica torinese e alla Chiesa cattolica per dire«Crediamo che l’esempio della convivenza che da anni caratterizza la presenza delle nostre comunità in questo quartiere possa essere una buona pratica anche per altre realtà e rimaniamo disponibili all’incontro e alla collaborazione di altre persone e comunità che vogliano affiancarci in questo cammino di pace e solidarietà nel nostro quartiere e nella nostra Città».

Secondo il decreto di espulsione del ministro dell’interno Piantedosi Shahin «ha un ruolo di rilevo in ambienti dell’Islam radicale incompatibile con i principi democratici dell’Italia».  

Come scrive la giornalista Dalia Ismail «Un uomo musulmano che prende parola sulla Palestina è trattato come un problema di sicurezza, non come un soggetto avente diritto alla libertà di espressione, garantito a chiunque altro».

Ecco la lettera rivolta al Capo dello Stato e firmata fra gli altri dal vescovo Derio Olivero, presidente della  Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale italiana e dal pastora valdese a Torino Francesco Sciotto:

Egregio Signor Presidente della Repubblica, Egregio Signor Ministro, 

Abbiamo appreso con stupore e preoccupazione questa mattina dell’arresto del sig. Mohamed Shahin, imam della Moschea Omar Ibn al-Khattab di via Saluzzo, arrestato e tradotto al CPR di Caltanissetta per via di un decreto di espulsione comminato nei suoi confronti. Il provvedimento sarebbe stato eseguito in seguito ad alcune dichiarazioni pubbliche del sig. Shahin sul 7 Ottobre – dichiarazioni che l’imam aveva già rettificato e cui aveva fatto seguito un comunicato congiunto di solidarietà sottoscritto da membri delle diverse comunità religiose cittadine. 

Come evidenziato anche dalla locale sede dell’ANPI, l’eventuale espulsione del sig. Shahin – in Italia da oltre vent’anni, lavoratore incensurato, riferimento per la sua comunità ed interlocutore del dialogo inter-religioso e con le istituzioni – metterebbe a rischio non solo anni di proficua convivenza pacifica, per via di un provvedimento di tale gravità, ma anche la lunga e comune progettualità civile cui l’imam partecipava in prima persona, e con lui la sua comunità di fedeli, tanto nel quartiere di San Salvario quanto nella città di Torino. A cagione delle posizioni politiche del sig. Shahin, in opposizione al governo egiziano, una sua espulsione costituirebbe altresì una minaccia per la sua incolumità ed il rispetto dei suoi diritti civili. 

Come la maggior parte dei centri culturali islamici della Città di Torino, la moschea di via Saluzzo è sempre stata aperta e collaborativa, ospitando iniziative che hanno coinvolto tutte le comunità, laiche e religiose, testimoniando concretamente e giorno dopo giorno l’impegno sincero della sua direzione, dell’imam e di tutti i fedeli nel senso del rispetto delle leggi, della pace e della cooperazione civile e inter- culturale. Auspichiamo perciò che il sig. Shahin possa essere rilasciato, che gli possa essere concesso di riprendere la sua permanenza in Italia e così la sua opera di dialogo e di solidarietà. 

FIRME DELLA RETE DEL DIALOGO CRISTIANO ISLAMICO DI TORINO 

  • Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, Presidente della  Commissione CEI per l’ecumenismo e il dialogo 
  • Don Andrea Pacini – Commissione Diocesana Ecumenismo e Dialogo Interreligioso 
  • Enrico Peyretti – Saggista 
  • Erica Sfredda – Predicatrice valdese 
  • Federica Invrea – componente attivo della Rete 
  • Francesco Sciotto – Pastore Chiesa Evangelica Valdese 
  • Frate Luca Minuto – Vicario Parrocchiale Madonna di Campagna 
  • Laura Verrani – Teologa 
  • Maria Adele Valperga – Mondi in Città Onlus 
  • Padre Piero Demaria – missionario della Consolata 
  • Rossana Gonella – Sermig 
  • Shaykh Ibrahim G. lungo – Guida religiosa musulmana 
  • Suor Julieta Joao e Suor Paola Pignatelli – Figlie di Maria Ausiliatrice Associazione 2PR
  • Walid Bouchnaf – componente attivo della Rete 
  • Coordinamento dei Centri Islamici di Torino 
Foto di Maurizio Moro5153
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